Casa Vinicola Zonin @ Vinitaly 2011Vinitaly 2011Vinitaly 2011Vinitaly 2011Vinitaly 2011Vinitaly 2011Vinitaly 2011Vinitaly 2011Vinitaly 2011Vinitaly 2011
Vinitaly 2011Vinitaly 2011Casa Vinicola Zonin @ Vinitaly 2011Casa Vinicola Zonin @ Vinitaly 2011Casa Vinicola Zonin @ Vinitaly 2011Casa Vinicola Zonin @ Vinitaly 2011
Casa Vinicola Zonin @ Vinitaly 2011Casa Vinicola Zonin @ Vinitaly 2011

Vinitaly 2011, a set on Flickr.

Quest’anno oltre ad aver degustato dei magnifici vini, ho conosciuto diversi contatti di Twitter e ho constatato che esistono due universi paralleli, ognuno coi suoi spazi, le sue persone, i suoi eventi e ovviamente i suoi prodotti. Viva il WEB 2.0, il marketing del vino e ovviamente i produttori 2.0.

Ecco le mie impressioni di Vinitaly 2011 da giovane appassionato di vino. Premetto che non sono assolutamente un professionista anzi, nasco come fotografo e come cuoco (più per necessità che per diletto) e tra un progetto e un altro (vedi fotovendemmia Zonin) sono approdato al mondo del vino che mi ha  completamente catturato ed entusiasmato.

La visita al salone è iniziata dal padiglione della Franciacorta e in particolare da il Mosnel con una degustazione a cura della gentilissima Lucia Barzanò dei loro Franciacorta Brut,Pas Dosé, Satèn e Parosé. Tra i quattro ho preferito il Satèn, 100% Chardonnay e reputo che il nome rappresenti egregiamente la sensazione al palato e all’olfatto. Io penso che il vino, soprattutto nel caso delle “bollicine”, debba essere degustato con calma e in tranquillità, quindi spero ci sia una nuova occasione per poterlo godere in pace.

Dopo un giro nell’angusto e caotico padiglione Lombardia, siamo passati in Alto Adige, patria di uno dei miei vini preferiti, il Gewurztraminer.  Qui ci siamo concentrati in particolare su due cantine Meran e ERSTE+NEUE con una, se si può dire, “degustazione comparativa”.
Come per ogni prodotto, anche per il vino abbiamo la “linea base” e la “linea superiore” e tra le due ovviamente non c’è paragone. La linea superiore vince sempre per gusto e olfatto.
Il Puntay Gewurztraminer  2009 di ERSTE+NEUE l’ho trovato decisamente aromatico, all’olfatto esaltante e persistente, travolgente, un po’ come il Sud Tirol, dai sapori forti, vigorosi e decisi. Tuttavia il Gewurztraminer  Graf von Meran 2008 della cantina Meran, pur avendo un gusto nettamente superiore all’olfatto, era molto più equilibrato. Nonostante queste differenze, alla fine della degustazione entrambi risultavano persistenti. Un aroma che invoglia a richiedere altro Gewurztraminer.

Dall’Alto Adige alla Basilicata. Qualche mese fa su Twitter c’è stato un periodo in cui non si parlava d’altro che dell’Aglianico del Vulture. Quindi, un po’ per curiosità, un po’ per spirito di social network, abbiamo visitato lo stand di Sara Carbone. Suo marito con simpatia e cordialità ci ha guidati in una degustazione di questo famigerato vino. Anche qui vi era la versione base, “Terra dei Fuochi” e la versione superiore con “Stupor Mundi”, dove il nome è decisamente suggestivo. Entrambi comunque decisamente potenti, aggressivi, caldi e avvolgenti, proprio come la lava del vulcano Vulture.

Dopo la parentesi Basilicata, siamo tornati in Veneto per conoscere un altro “amico” di Twitter: Luca Ferraro di Bele Casel. Dopo una ricca e attenta degustazione, devo dire che i suoi prodotti mi hanno colpito. In particolare sono rimasto affascinato dal “Col Fòndo”, un prosecco dal sapore antico, realizzato con tecniche a basso impatto, rispettose dell’uva, con lieviti naturali e la rifermentazione in bottiglia. Un gusto e un aroma così particolari che invogliano a  degustarlo nuovamente. Chissà se ci sarà un’altra occasione… Un altro prosecco degno di nota è il “Millesimato”. Quel che mi ricordo ancora a distanza di settimane è lo spiccato e persistente sentore di frutta bianca. E’ incredibile come un vino possa trasmettere queste sensazioni “fruttate” in modo così realistico.

Dulcis in fundo, nella terra di Sicilia con una piacevolissima degustazione presso lo standFeudo Principi di Butera” di Casa Vinicola Zonin a cura del disponibilissimo e  gentilissimo staff CVZ.
Anche quest’anno desidero ringraziare particolarmente Francesco Zonin che tramite il suo blog Wine is Love e in occasione del 190° anniversario di Casa Vinicola Zonin, ha messo a disposizione di alcuni blogger un pass per visitare il Salone. Una storia, quella del Cav. Gianni Zonin, nata a Gambellara nel 1821 grazie al suo “sogno”, oggi realtà con un patrimonio di oltre 1800 ettari di vigneti estesi  in 9 tenute appartenenti alla Famiglia Zonin e presenti in sette regioni italiane + una oltreoceano in Virginia.

Nello stand “del Feudo” , la prima cosa che si nota è la gigantografia della tenuta. Osservando la bellezza del posto, è come se si venisse proiettati direttamente in Sicilia in una calda e ventilata giornata di tarda estate.  Qui nasce anche il progetto di viticoltura ecosostenibile di Casa Vinicola Zonin, motivo in più per considerare la tenuta il fiore all’occhiello della produzione vitivinicola isolana.

La nostra esplorazione siciliana è iniziata con un buon Surya IGT 2010, blend di Insolia e Chardonnay dal colore giallo paglierino, dolcemente sapido e fresco al palato con sentori di mandorla.
Quindi Insolia IGT 2010, Insolia in purezza, anch’esso un bianco giallo paglierino con riflessi verdognoli. All’olfatto sentori di frutta esotica e dal gusto ricco ed equilibrato con aroma di mandorla.
Dal bianco al rosso con un Riesi DOC 2009, 80% Nero d’Avola e 20% Syrah. Rosso rubino, profumo inebriante speziato, preciso, ben equilibrato e persistente.
Infine Deliella  IGT 2006, Nero d’Avola in purezza. Wow, questo sì che è un vino! Anch’esso di un rosso rubino brillante, ben strutturato, ampio, deciso, persistente, rotondo, speziato, robusto, sì insomma, è lui l’indiscusso vincitore.
Altri due elementi che impreziosiscono i prodotti del Feudo sono: la bottiglia creata appositamente con impresso in rilievo nel vetro il nome della tenuta e la composizione grafica delle etichette coi colori della Sicilia: giallo, nero, oro e bianco.

Insomma, un Vinitaly indubbiamente interessante, ricco di  novità e di sorprese. Inizio a rendermi conto che non è possibile visitare gli stand di proprio interesse in un solo giorno. Come il vino, infatti, necessitano di tempo per essere assaporati e scoperti. Grazie ancora a Casa Vinicola Zonin e a tutto il suo staff, grazie ancora amici di Twitter, è stato un piacere conoscervi di persona! ^^